Cari fratelli, buongiorno e benvenuti!
Sono lieto di accogliervi mentre vi avviate al termine del vostro 34° Capitolo Generale. Saluto il nuovo Superiore Generale – ringraziando l’uscente per il suo lavoro – e porgo i migliori auguri a te e al Consiglio che avete eletto.
Vorrei condividere alcune riflessioni riguardo al tema che orienta i vostri lavori capitolari: «Il Regno di Dio è vicino» (Mc 1,15). Vivere e annunciare la speranza del Vangelo. Questo è un modo buono di attualizzare il motto che vi ha lasciato il vostro fondatore, il Venerabile Emmanuel d’Alzon, nello spirito di Sant’Agostino: Adveniat Regnum tuum! E infatti una delle missioni principali della vita religiosa apostolica è di manifestare molto concretamente, nel quotidiano, questa vicinanza del Regno, e quindi questa speranza per ogni persona e per il mondo intero. Dovunque vi trovate, voi siete segni del Regno con la vostra vicinanza alla gente a cui siete inviati.
Tale prossimità passa naturalmente attraverso delle opere, sia quelle proprie della vostra Congregazione, sia quelle legate alle iniziative apostoliche della Chiesa alle quali contribuite. Ma, al di là delle azioni, è il fatto stesso di farvi prossimi alle persone, a partire da quelle che hanno più bisogno di una presenza solidale e fraterna, a mostrare loro che il Regno di Dio si avvicina che c’è qualche orizzonte, che c’è qualche speranza, che la vita non è chiusa: questo, farlo sentire attraverso la vostra testimonianza evangelica. La testimonianza ha questa forza: di aprire le finestre per vedere la speranza di un Regno che è vicino.
Mi piace, in proposito, menzionare in modo particolare due realizzazioni, già consolidate e sempre vive, della vostra Congregazione: l’apostolato dei pellegrinaggi, a cominciare dal Pellegrinaggio Nazionale a Lourdes, di cui avete diffuso il fervore in Paesi lontani, fino all’America Latina. Ricordo, da bambino, che c’erano le Suore Assunzioniste a Buenos Aires, e da lì organizzavano pellegrinaggi a Lourdes. Da bambino… Era come una stella da dover raggiungere… Ricordo bene questo. E poi l’impegno nei media, che sviluppate oggi in tutti i continenti, per un pubblico vario, anche lontano dalla Chiesa.
Permettetemi di ricordare anche uno dei vostri apostolati storicamente più incisivi e tuttora presente, seppure più modesto: la vostra Missione d’Oriente. Grazie! Vi incoraggio a portare avanti tale missione, nel Medio Oriente dove la condizione dei cristiani è oggetto di minacce, e in Europa orientale, dove la guerra in Ucraina mette in pericolo l’equilibrio civile e religioso della regione. Voglio anche esprimervi la gratitudine della Santa Sede per la fedeltà del vostro impegno nella piccola Chiesa cattolica di rito bizantino in Bulgaria, che conta su di voi. La vostra lunga esperienza di dialogo con l’Ortodossia, come pure con l’Islam e l’Ebraismo, è preziosa per la Chiesa; che essa possa fare di voi, oggi più che mai, degli artigiani di unità e di comunione al servizio della pace.
L’obiettivo del vostro Capitolo Generale era di definire le grandi linee della vostra azione per i sei anni a venire. [rivolto al Superiore] E tocca a te guidare questo. Vi assicuro la mia preghiera e la mia fiducia perché possiate investirvi le migliori forze, in particolare quelle dei Paesi del Sud del mondo che, nel vostro Istituto come in molti altri, stanno rilevando le risorse oggi declinanti del Nord. Mi dicono che un membro su tre del vostro Istituto è in formazione. Questo è grande! In questo momento di scarsità di vocazioni, di natalità zero, “occasionale”, diciamo così, questa è una grazia. Questa proporzione notevole vi apre prospettive per il futuro, ma costituisce al contempo una grande sfida per la trasmissione del vostro carisma. Per favore, che i formandi ricevano bene il carisma. Rendo grazie insieme a voi per questa rinnovata vitalità che il Signore vi concede. E vi invito ad accogliere senza paura questa novità, come un segno dei tempi, anche se talvolta essa può spaventarci: abbiamo tutti un po’ paura della novità, ma dobbiamo essere coraggiosi. Il Regno di Dio non è in sé stesso un’irruzione radicale di novità per la nostra umanità? È questo. Coraggiosi.
Per raccogliere questa sfida, non temete di coltivare in voi e intorno a voi il “triplo amore” che vi ha insegnato il Padre d’Alzon: amare Cristo, amare la Vergine Maria e amare la Chiesa. Così sarete fedeli al vostro carisma e troverete le vie al tempo stesso fedeli e innovatrici per attualizzarlo.
In tutte queste cose, queste vie antiche e nuove, cari fratelli, potete contare sulla mia preghiera e la mia fiducia. La Chiesa ha fiducia in voi. Auguro buona conclusione del Capitolo e buona missione a tutti voi, dovunque il Signore vi manda. Tutti benedico. E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me.
Per approfondire:
La guerra mette in pericolo l’equilibrio religioso e civile dell’est Europa – L’Osservatore Romano
Francesco: la guerra mette a rischio l’equilibrio civile e religioso nell’est Europa – Vatican News
Il Papa agli Assunzionisti: “Amare Cristo, amare la Vergine Maria e amare la Chiesa” (acistampa.com)