Carissimi Amici,
Nella notte tra il 19 e il 20 ottobre, nel villaggio di Mavoya, nella regione del Nord-Kivu, un’ennesima tragedia ha avuto luogo: almeno sette persone sono state uccise con il macete e parecchie altre sequestrate: mamme, bambini nell’ospedale. Hanno distrutto e bruciato il Centro sanitario di riferimento e la dottoressa, suor Marie-Sylvie Kavuhe, della congregazione delle Piccole Suore della Presentazione, la direttrice, è stata trovata completamente bruciata, sotto le macerie. I ribelli hanno anche distrutto l’ospedale di una comunità protestante che si trova a un km e mezzo di distanza, portando via tutte le medicine.
“Le parole ci mancano davanti all’orrore che oltrepassa ogni limite” dichiara il vescovo di Butembo-Beni, Mons. Sikuli Melchisedec. Le Piccole Suore della Presentazione sono state fondate dal primo vescovo di Beni-Butembo, l’assunzionista Henri Pierard.
Antonio Guterres, secretario generale dell’ONU, ha dichiarato il 18 settembre, che le forze della Monusco sono impotenti (17.000 militari presenti in RDCongo dal 2003 che costano tra i 90 e i 110 milioni di dollari ogni mese): “L’ONU non è capace di vincere il gruppo ribelle M23”. Le forze dell’ONU sono venute in RDCongo per “proteggere i civili”, ma è in corso un vero e proprio genocidio silenzioso di fronte al quale la comunità internazionale non sta facendo nulla. Anche il nostro ambasciatore Luca Attanasio è stato eliminato perché voleva offrire un segno di speranza al Nord-Kivu.
GRAZIE a ciascuno di voi !