Dalle Filippine, dove mi trovo ora a causa di un problema di visto per arrivare a Roma, vorrei semplicemente augurarvi una buona festa dell’Assunzione. Questa festa di tutta la Chiesa ha un significato speciale per noi Assunzionisti. Su questo punto non vi dico nulla di nuovo. Ma è importante ricordarlo, perché questa festa ha una doppia memoria: storica e spirituale.
Quando ho visitato Nîmes per la prima volta, mi ha fatto piacere vedere queste parole sopra la porta d’ingresso dell’antico “Collegio di Nîmes”: “B. MARIAE V. IN CIELOS ASSUMPTAE“. Queste parole erano incise lì molto prima che questo collegio diventasse la culla della nostra famiglia religiosa. Ecco come il nostro fondatore, padre Emmanuel d’Alzon, interpretava questo fatto: “Si potrebbe dire che non siamo stati noi a scegliere Maria trionfante in cielo come nostra protettrice; è stata Maria, dal cielo, che sembra aver detto: “Questa casa è stata data a me, e io, a mia volta, la do a voi”” (E.S 1025). (E.S 1025).
So che in questo momento, in alcune Province, si sta preparando la seconda parte dei Capitoli Provinciali. Che bella opportunità per noi! Padre d’Alzon ci ha sempre chiesto di guardare a Maria come Madre e modello, quindi perché non mettere le celebrazioni di questi Capitoli provinciali sotto la protezione della nostra Madre, la Vergine Maria, e imitare le sue virtù applicando le raccomandazioni dell’ultimo Capitolo generale?
La chiamata alla santità, il rinnovamento dello zelo apostolico, la fraternità che vogliamo vivere, il carattere missionario della nostra congregazione, la vita e l’annuncio della speranza del Regno di Dio possono e devono trovare il loro punto di partenza nel mistero dell’Assunzione. Alcune realtà e situazioni possono diventare ostacoli sul nostro cammino, ma la festa dell’Assunzione di Maria riaccende in noi la speranza del trionfo.
Il Magnificat del Vangelo di oggi è un canto di speranza. Secondo Papa Francesco, è il canto del Popolo di Dio nel suo cammino nella storia. È il canto di tanti santi, alcuni conosciuti, altri – molti, in realtà – sconosciuti, ma che Dio conosce bene: madri, padri, catechisti, missionari, sacerdoti, suore, giovani, nonni e nonne, e tutti coloro che affrontano la lotta per la vita portando nel cuore la speranza dei piccoli e degli umili. Questa è anche l’idea della sua esortazione apostolica Gaudete et Exsultate. Nel rinnovare la chiamata alla santità nel mondo, il Santo Padre parla di “santità della porta accanto”.
Papa Francesco ci chiede di lasciarci incoraggiare da questi segni di santità che il Signore ci offre attraverso i membri più umili di questo popolo che “partecipano anche al ruolo profetico di Cristo”. Durante il Capitolo generale, sono stato particolarmente colpito dalle varie testimonianze dei nostri fratelli e sorelle laici che sono nell’alleanza con noi per l’avvento del Regno di Dio. Alcuni di loro, in condizioni difficili e con risorse molto limitate, continuano a nutrirsi della Speranza del Vangelo. In questo cammino che vogliamo continuare insieme, in spirito sinodale, siamo umili e impariamo gli uni dagli altri.
Lo scopo di questo breve messaggio è quello di augurarvi una buona festa dell’Assunzione. È la nostra festa. Sono particolarmente unito ai pellegrini di Lourdes che celebrano il 150° anniversario di questo pellegrinaggio della speranza. Sono quindi in unione con voi, laici e religiosi, e anche in unione di preghiera con le nostre sorelle della famiglia dell’Assunzione. Continuiamo, nella fede e nella speranza, a pregare per la nostra congregazione, per la famiglia dell’Assunzione e per tutta la Chiesa. Non dimentichiamo i nostri fratelli e sorelle che soffrono a causa della malattia o della guerra. Che Dio stesso ci conceda la grazia di essere testimoni del cielo qui sulla terra. Buona festa a tutti!
Ngoa Ya Tshihemba, aa
Superior General